Essere un lettore attivo: Riccardo Bolognese

“Lettore attivo”. Mamma mia che parolona! Un cambio di prospettiva non da poco! Da “leggo ad alta voce perché mi piace”, a un atto e un patto di responsabilità maturo e consapevole nel donare voce ai libri, di fronte a bambini e adulti.

Qualcuno, e sappiamo bene chi, (la nostra Irene), con la generosità e il rispetto che la contraddistingue, ha delineato i confini e i traguardi del nostro essere “lettori attivi”: partecipazione, passione, divertimento, studio, professionalità e responsabilità civica.

Ecco, a questo punto, potrebbe essere complicato procedere su questa strada, e penso: “ma chi me lo fa fare?”. Resto un semplice “lettore”, meno fatica….

E invece, eccomi qui a mettere nero su bianco queste riflessioni, perché il “Gruppo” C’era Una Volta, me lo ha chiesto, proprio come “lettore attivo”. E non come “oddio mi tocca fare anche questo”, ma come partecipazione, studio, professionalità, responsabilità. (per il divertimento avrei qualche dubbio…).

Lettore attivo, mi diverte esserlo, e la definizione attivo mi dà orgoglio e mi fa guardare il libro, album illustrato o libro per adulti che ho in mano, con un’altra prospettiva, perché è e deve essere il libro, il protagonista. Mi fa guardare il posto dove leggo, con altri occhi. Guardo le persone che ascoltano la mia voce, piccoli o grandi, con il rispetto che meritano, nella ricerca dell’”io-adulto” nel bambino e anche dell’”io-bambino” nell’adulto. Mi fa ascoltare un po’ meno la mia, di voce che, comunque, imparo e educo a migliorare sempre. Mi dà una curiosità nuova e, certamente, più attenta alle incessanti novità editoriali per adulti e bambini, album illustrati e non.

Sembra una fatica, ma, insomma, mi fa sorridere molto, molto di più.


Riccardo
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