Come si prepara un volontario per una lettura a voce alta per bambini?
Letture
al Parco ad agosto e settembre. Leggo con amici che hanno seguito con
me una formazione: chi attraverso un corso, chi attraverso incontri e
condivisioni di letture. Anch’io ho iniziato a leggere come volontaria in
biblioteca, a Mozzecane. La prima domanda che mi sono posta all’epoca fu… e
come faccio io a leggere? È sufficiente l’amore per i libri (e per i bambini,
ovviamente)? È sufficiente aver lavorato per anni nel teatro? La mia esperienza
nelle letture serali sul lettone con i miei figli fa di me una lettrice a voce
alta? Conosco abbastanza bene la letteratura per l’infanzia, i libri che ci
sono sul mercato, per poter fare la volontaria?
Per le prime domanda la mia risposta è stata NO. Non basta. I bambini sono molto esigenti ma ancora di più dobbiamo esserlo noi stessi. Il volontariato non significa fare come viene viene. Quindi la prima cosa che ho fatto (era il 2013), fu cercare un corso di lettura a voce alta mirato alla letteratura per l’infanzia. Il mio prof. fu Luca Ganzerla che mi aprì gli occhi sulla preparazione di una lettura, sull’importanza del libro prima che del lettore, su quanto poco sapevo, ahimè. Ho seguito altri corsi, tanti: su letture più intime, sugli albi illustrati, su metodi più teatrali di lettura, su approcci con i libri per i bambini più piccoli. Ma soprattutto ho letto tanto a voce alta per me, ho sentito altri lettori e ho cercato d’imparare sempre da ogni esperienza. Con gli anni ho trovato il mio metodo di studio di un libro e il mio modo di leggere.
I passi per preparare una lettura a voce alta dipendono del luogo dove si va a leggere e dell’età dei bambini a cui leggeremo. Oggi vi parlo di letture libere nei parchi e di come abbiamo preparato queste letture io e i “miei lettori volontari”. La prima premessa è che in una lettura al parco, libera, non sai chi potrebbe venire. Quindi i libri devono essere taaaanti e vari. Per tutte le età. Minimo 2 riunioni preparatorie con i volontari. Ho presentato loro tutti i libri della bibliografia. Ognuno di loro ha 3 / 4 libri da preparare. L’importante è che siano libri che a noi piace leggere perché questo si sente in una lettura. Se il libro non ci convince o la lettura non è nelle nostre corde allora meglio evitare. La scelta la fa ogni volontario ma io, che li conosco bene, ho suggerito qualche titolo che per le loro qualità di lettore erano adatti. Abbiamo anche pensato a letture a 2 voci. Poi è tempo di prove. Individualmente a casa e con me. Condividendo la lettura e mettendosi alla prova. Ascoltandosi. Ebbene sì, fare un video o un vocale per sentire come leggiamo ci farà capire dove sbagliamo o cosa possiamo migliorare. Pause, intenzione, quando girare o no una pagina, quando far vedere o no una illustrazione. Tutto questo è da analizzare come se fosse una partitura musicale.
Non sappiamo chi avremmo davanti. La scaletta di letture verrà decisa al momento a seconda del pubblico e del interesse che dimostreranno per determinate storie. Una lettura lunga dove devono mantenere l’attenzione deve essere accompagnata poi da una lettura più corta e coinvolgente. Saper dare un ritmo alla scaletta è un’arte da imparare con il tempo. Per questo credo sia necessario che insieme ai volontari ci sia sempre un professionista a guidare un gruppo di volontari. Il miglior esempio di questo sono le biblioteche dove le bibliotecarie (generalmente donne chi sa perché) gestiscono il gruppo di volontari e preparano per loro i libri da leggere dandoli una mano nella scelta.
Leggo da molti anni ormai ai bambini e non mi è mai piaciuto farlo da sola. Amo condividere la mia passione e sono molto fiera del gruppo che si è creato per queste letture. Ho sempre cercato di formare un minimo i volontari che vengono con me a leggere, anche a scuola quando facevamo la Settimana del Libro con i genitori volontari. Il lavoro dietro le quinte di queste letture è moltissimo. Il successo si vede nei sorrisi dei bambini. E dei loro genitori. La regola più importante è sempre la fiducia anche quando i piccoli prendono i libri in mano per vederli, toccarli, annusarli e farseli leggere di nuovo. Per questo le mie letture finiscono sempre con un momento di lettura autonoma. Liberi di prendere i libri, leggere da soli o chiamarci per avere una lettura intima e individuale. Perché, come dice Wisława Szymborska, "Leggere libri è il gioco più bello che l’umanità abbia inventato."