Almond. Come una mandorla.

QUESTA È, IN BREVE, LA STORIA DI UN MOSTRO CHE INCONTRA UN ALTRO MOSTRO. UNO DEI DUE MOSTRI SONO IO.


Un romanzo potente sul potere della vera amicizia. Uno sguardo carico di tenerezza e amore verso la diversità. Un inno al potere dei libri e delle conversazioni sincere. Una montagna russa di emozioni in contrasto a quelle che il protagonista di questo romanzo non riesce a percepire. 

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Questa è la storia di Yunjae che ha 15 anni e due piccole mandorle (almond in inglese) nel cervello a causa delle quali non sa capire, provare o esprimere emozioni. Vive con la mamma e la nonna in un appartamento annesso alla piccola libreria dell'usato di famiglia. In casa, i cartelli della mamma e della nonna cercano di spiegare emozioni e sentimenti. Intorno a lui un grande amore che però lui non riesce a capire fino in fondo. 


"I libri mi portavano in posti dove altrimenti non sarei mai potuto andare. Condividevano le confessioni di persone che non avrei mai conosciuto e gli episodi di vite a cui non avrei mai assistito. Le emozioni che non avrei mai potuto provare e gli eventi che non avevo vissuto di persona si trovavano tutti racchiusi in quei volumi."


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Se dovessi scegliere solo due parole chiave per questo libro sicuramente dovrei dire diversità e amicizia. Ma qui dentro ci sono così tante sfumature che è difficile fermarsi a due: l’isolamento, la difficoltà di esprime ma anche capire le proprie emozioni e quelle degli altri, il bullismo, il luto, la relazione con le figure paterne e materne, la potenza dei libri e la lettura, l'importanza di saper ascoltare e di vedere oltre, il trauma, la paura e la debolezza. 

Nella postfazione la scrittrice Won-Pyung Sohn ci svela come è nato questo libro. Curiosamente (e dico curiosamente da facilitatrice in biblioterapia) il libro nasce da una domanda che lei si è posta quando è diventata mamma, mentre guardava sua figlia dormire nella culla: "Sarei capace di amarla incondizionatamente a prescindere di quello che diventerà? Anche se crescesse completamente diversa da come la vorrei?"

La potenza di questa domanda trova risposta nelle figure genitoriali all'interno del libro. La mamma di Yunjae e il padre di Gon. Entrambi si trovano davanti la difficile gestione di un figlio "diverso". Ed entrambi fanno tutto quello che è in loro potere per far sì che si integrino nella società in cui devono vivere. Sbagliando a volte. Non considerando la loro diversità come un punto di forza. L'amicizia che nasce tra i ragazzi farà vedere agli adulti quanto essere accettati, ascoltati davvero, sia l'arma migliore per stare al mondo. 

"Ho sentito che voi due eravate diventati amici.
Che una volta sei persino venuto a trovarlo a casa.
Mi spieghi come ci sei riuscito? Dopo tutto quello che ti aveva fatto?"

"Perché Gon è una persona buona".



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Dalla quarta di copertina:
"Yunjae non è un ragazzino come gli altri. Per lui, un sorriso non significa gioia e non saprebbe riconoscere la tristezza dalle lacrime. Soffre di una condizione cerebrale chiamata alessitimia che gli rende difficile provare emozioni, come la paura o la rabbia. A causa di quella coppia di neuroni a forma di mandorla situata nella profondità del suo cervello, è cresciuto senza amici, ma la madre e la nonna hanno fatto comunque in modo di tenerlo al sicuro e senza problemi. Il loro piccolo appartamento, situato sopra la libreria dell’usato di famiglia, è decorato di bigliettini colorati che gli ricordano quando sorridere, quando ringraziare e perfino quando avere paura.
Finché un giorno, alla vigilia di Natale, tutto cambia. Una terribile tragedia sconvolge il mondo monocorde di Yunjae. Incapace di affrontare la perdita, Yunjae si isola, ritirandosi nel silenzio, finché un sedicenne problematico, Gon, non arriva nella sua scuola.
Stranamente i due stabiliscono subito un legame e Yunjae comincia ad aprirsi al mondo. La vita comincia lentamente a cambiare, ma quando Gon finisce per mettere la sua esistenza a rischio, Yunjae dovrà avere il coraggio di abbandonare tutte le abitudini e sicurezze ed essere l’eroe che non avrebbe mai immaginato di diventare."

ALMOND. Come una mandorla
Won-Pyung Sohn
Traduzione  Claudia Marseguerra
Harper Collins Italia