Il solito normalissimo caos
Prossimo appuntamento con il gruppo di lettura per ragazz* delle medie! Alle votazioni ha vinto:
"Il solito normalissimo caos" di Sharon Creech con la traduzione di Antonella Borghi per Mondadori.
Mary Lou Finney scrive un diario delle vacanze, come le ha chiesto il suo insegnante di letteratura. E così dal 12 giugno al 5 settembre racconta tutto quello che le accade, soltanto che si accorge che le piace davvero tanto scrivere delle sue cose e, come dice nell'introduzione dedicata all'insegnante Mr. Birkway, il diario "le ha preso la mano" e invece di un impersonale compito delle vacanze è diventato un vero compagno di viaggio. Ed è per questo che Mary Lou chiede all'insegnante di non leggere il diario!
Penso sarà un bel libro per le mie lettrici adolescenti. Ho iniziato a leggerlo ma subito mi è stato rubato da mia figlia. Al primo sguardo mi è sembrata una scrittura che io definisco logorroica (come la Strout per capirci). Ma in questo caso ci sta benissimo. Un diario piano di dettagli. Perché scrivere, diciamolo, non è solo bello ma anche curativo. Peccato che oggi non vada più di moda. Vi racconterò cosa ne pensano loro!
"Il solito normalissimo caos" di Sharon Creech con la traduzione di Antonella Borghi per Mondadori.
Mary Lou Finney scrive un diario delle vacanze, come le ha chiesto il suo insegnante di letteratura. E così dal 12 giugno al 5 settembre racconta tutto quello che le accade, soltanto che si accorge che le piace davvero tanto scrivere delle sue cose e, come dice nell'introduzione dedicata all'insegnante Mr. Birkway, il diario "le ha preso la mano" e invece di un impersonale compito delle vacanze è diventato un vero compagno di viaggio. Ed è per questo che Mary Lou chiede all'insegnante di non leggere il diario!
Penso sarà un bel libro per le mie lettrici adolescenti. Ho iniziato a leggerlo ma subito mi è stato rubato da mia figlia. Al primo sguardo mi è sembrata una scrittura che io definisco logorroica (come la Strout per capirci). Ma in questo caso ci sta benissimo. Un diario piano di dettagli. Perché scrivere, diciamolo, non è solo bello ma anche curativo. Peccato che oggi non vada più di moda. Vi racconterò cosa ne pensano loro!