La pedagogia della lumaca di Gianfranco Zavalloni.

La pedagogia della lumaca.
Per una scuola lenta e nonviolenta.
Gianfranco Zavalloni.
Emi ed. 

La scuola odierna, riflettendo le tendenze di buona parte della società umana, è centrata sul mito della velocità, dell'accelerazione e della competizione, come criterio di selezione al quale i bambini vengono educati fin dai primi anni di vita. Dal contatto quotidiano e continuato con la realtà scolastica nasce la riflessione de "La pedagogia della lumaca". Siamo nell'epoca del tempo senza attesa. Questo ha delle ripercussioni incredibili nel nostro "modo di vivere". Non abbiamo cioè più il tempo di "attendere", non sappiamo partecipare ad un incontro senza essere disturbati dal cellulare, vogliamo "tutto e subito. in tempo reale. Le teorie psicologiche sono concordi nel pensare che una delle differenze fra i bambini e gli adulti stia nel fatto che i bambini vivono secondo il principio di piacere (tutto e subito), mentre gli adulti vivono secondo il principio di realtà (saper fare sacrifici oggi per godere poi domani). Oggi gli adulti, grazie anche alla società del consumismo esasperato, vivono come i bambini secondo le modalità del "voglio tutto e subito". È necessario intraprendere un nuovo itinerario educativo. Genitori, insegnanti e tutti coloro che ruotano attorno al mondo della scuola, sono stimolati dalle suggestioni offerte dalla pedagogia della lumaca e possono ricominciare a riflettere sul senso del tempo educativo e sulla necessità di adottare strategie didattiche di rallentamento, per una scuola lenta e nonviolenta.

WhatsApp Image 2023-03-27 at 195622jpeg

Questa è la mia copia di "La Pedagogia della lumaca". La prima lettura l'ho fatta il 2014. MI ha aperto un mondo. Fino a quel momento io mi chiedevo poco sul funzionamento della scuola. Mia figlia doveva iniziare la prima elementare e non sapevo a cosa andavo incontro. Diciamo che poi ho capito tante cose. Ma quando lessi questo libro per la prima volta pensavo che la scuola poteva essere davvero così. Anzi pensavo lo fosse! Invece no, non lo era e non lo è tuttora. 

Mia figlia, quella che nel 2014 doveva iniziare le elementari, finirà quest'anno la terza media. Ci prepariamo all'esame. E sì, uso il "ci" consapevolmente. Perché la scuola è una parte così presente (e pressante) nella nostra vita che il cammino verso la meta è condiviso da tutta la famiglia. La mia idea di scuola e molto molto diversa della scuola in cui vanno i miei figli. Ho provato ad impegnarmi in prima persona per apportare qualche cambiamento, anche minimo. Ma è davvero una missione quasi impossibile. A volte penso che bisognerebbe ricominciare daccapo, dall’inizio. A volte invece credo che anche solo una piccola vittoria possa accendere la micia del cambiamento.

Credo basti l'indice per capire di cosa parla Zavalloni. Dal 1996 dirigente scolastico, dopo sedici anni da maestro di scuola materna. Credeva in una scuola creativa, aperta all'ecologia, alle lingue locali e alla multicultura. In Italia, è stato l’apripista del cosiddetto movimento per una “slow school” e a lui si deve l’elaborazione del Manifesto dei diritti naturali di bimbe e bimbi. Deceduto il 19 agosto 2012 era un uomo pieno di ideali, una splendida figura di educatore alla pace, un ecologista autentico. Un uomo che ha lasciato il segno.

Indice:
- Imparare a fare tesoro delle esperienze.
- Il coraggio di dire basta.
- Costretti alla lentezza.
- Bello o brutto tempo.
- Perdere tempo a guadagnare tempo. 
- Lasciateci giocare! 
- La scuola che vorrei. 
- Piccole scelte per cambiare la scuola. 
- Il cellulare, internet e la televisione. 
- La gita in bicicletta. 
- A piedi, camminando lentamente. 
- Dal copia-incolla alla semplificazione.
- Disegno creativo o fotocopia ripetitiva. 
- Apprendere attraverso le mani.
- Il voto e l'ansia di prestazione. 
- Piuttosto che bocciare preferisco sbocciare. 
- Banchi e sedie per star bene a scuola. 
- La ricreazione e il cortile della scuola. 
- La legge 626, la sicurezza e il coraggio di osare. 
- I compiti a casa e per le vacanze. 
- La mamma-professoressa "obiettrice di coscienza". 
- Pluriclassi e piccole scuole. 
- La questione quaderni: da 19 a 2. 
- La certificazione di qualità. 
- Del progettare insieme fra insegnanti. 
- Fare strada insieme. 
- Documentazione: uno strumento di qualità. 
- Sburocratizzare la scuola a partire dai registri.
- L'arte della bella scrittura. 
- Orti didattici per rallentare con la natura. 
- Il locale nell'era del globale. 
- Fare la lotta... per educare alla nonviolenza. 
- Le esche educative. 
- L'arte di calcare la scena. 
- Lei cartelline dei convegni. 
- Ridere a scuola fa bene. 
- L'amplesso scolastico. 
- Una rete internazionale per una scuola lenta. 
- I bambini, i cimiteri e il boscosanto. 
- Cappuccetto, il lupo... e la lentezza.

Appendice 1: Il manifesto dei diritti naturali di bimbi e bimbe.
Appendice 2: Decalogo per una buona scuola.