Un dialogo protetto dentro alla tenda rossa

Questo percorso nasce in realtà da un’idea di Irene Monge con cui ho il piacere di collaborare (non tanto spesso quanto vorrei). Il percorso che avevamo pensato era indirizzato a donne adulte. L’idea era creare quel circolo comunitario sotto la tenda rossa, un circolo che apparteneva solo alle donne e che la società di oggi ha perso. Ma più ne parlavamo e più vedevo la necessità di approfondire la tematica con le donne del domani. Le bambine “quasi signorine” che nella tenda rossa non sono ancora entrate.

Ho 2 figlie di 14 e 11 anni. E con loro abbiamo sempre parlato apertamente di menarca e di cambiamenti del corpo. Anche di sessualità. Ma spesso altre mamme amiche mi dicono che sono molto avanti, che loro non riescono a parlare con le loro figlie in maniera così aperta. Ho conosciuto mamme che non ne parlavano affatto.

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ill. tratta da "La mia prima mestruazione" di Nicole Schäufler. Ed. Sonda

E allora mi sono ricordata di alcune storie raccontate da donne più anziane (e non tanto anziane a dire la verità) che non venivano in nessun modo preparate all’arrivo del menarca in famiglia. Questo “marchese” del titolo del percorso che arrivava sempre preavviso e faceva pensare loro di essere in punto di morte. Non potevano chiedere, non sapevano cosa chiedere, cosa stava succedendo loro.

Ultimamente mi sono caduti tra le mani dei libri in cui questi racconti sembravano dirmi che l’idea che mi frullava in testa era giusta. Che il percorso da fare era proprio questo: aprire al dialogo tra mamma e figlia. Creare un luogo e un tempo protetto dove poter condividere, senza vergogna, le nostre esperienze di crescita, le nostre paure e bisogni. Provare a riaprire quella tenda rossa, quel circolo di donne che si raccontano e crescono insieme.

È nato così, grazie al sostegno delle educatrici del Comune di Villafranca di Verona, questo percorso mamma – figlia. Attraverso la narrazione, nei libri ma non solo, apriremo la tenda e ci lasceremo guidare dal nostro potere femminile per aprire un dialogo intergenerazionale lasciando fuori le nostre paure.

Vi aspetto! Non vedo l’ora!


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